La fiducia dell’utente sarà il nuovo petrolio della data economy
La behavioral loyalty riparte dagli Zero Party Data
All’interno dell’attuale panorama informatico, in cui serpeggia l’impalpabile sensazione che i profili degli utenti siano semplici merci di scambio tra brand, vogliamo far chiarezza sul concetto di behavioral marketing nella giungla digitale dei big data.
Siamo partiti da un restyling completo del nostro sito, con l’obiettivo di rivendicare il focus sulle persone a prescindere dagli atti di acquisto e dalla capacità dei brand di intercettare il loro interesse.
Ci siamo posti l’obiettivo di riposizionare l’individuo al centro di ogni attività digitale, assegnandogli un ruolo strategico nella relazione che si innesca nel momento in cui concede a un brand il proprio consenso in fase di profilazione, quindi, quando consegna gli Zero Party Data, cioè dati che l’utente sceglie intenzionalmente di condividere con il brand in cambio di attività o servizi di suo gradimento.
Il nostro approccio “data sustainable” è la risposta puntuale alla sfida con cui necessariamente le aziende sono chiamate a confrontarsi in un’era in cui le tecnologie consentono di creare relazioni valoriali e bidirezionali tra brand e persone.
Il behavioral loyalty riflette perciò l’interesse costante di un’azienda nei confronti dell’utente, ma consente anche di accrescere la qualità del "patto digitale" tra i due, riconoscendo al consumatore valori e vantaggi in linea con le reali esigenze di trasparenza richieste.
Il marketing associato alla tecnologia per l’analisi dei dati, restituisce all’utente l’attenzione che merita e l’opportunità di essere protagonista delle proprie scelte, stimolate da contenuti che si adattano in tempo reale in base alle preferenze che esprime.