Si è detto di tutto su di loro: sono irriverenti, open-minded, multitasking, social-addicted, attenti alle questioni sociali e ambientali, followers di trend temporanei. Senza dubbio, la Gen Z è la generazione che più di tutte ha stravolto le modalità di comunicazione e interazione tra brand e utenti. Come si stanno comportando le aziende per attirare la loro attenzione? Scopriamolo insieme!
Chi sono i consumatori della Gen Z?
La Gen Z è la generazione di persone che comprende i ragazzi nati tra il 1997 e il 2009, anche noti come Zoomers. Ad oggi nel mondo sono oltre 2 miliardi ed entro il 2025 costituiranno il 30% della forza lavoro. Costantemente bombardati di informazioni, hanno un livello di attenzione di soli 8 secondi, 4 secondi in meno rispetto ai loro predecessori, i Millennials.
Il loro device preferito è lo smartphone e la loro è una vita 100% social: trascorrono 4,5 ore al giorno su piattaforme come TikTok, Instagram e Youtube, dove interagiscono con i loro coetanei e seguono le vite dei loro content creator preferiti. Il fatto di essere nativi digitali e omnicanali, li rende veloci nella fruizione dei contenuti e innovativi nelle esperienze di acquisto:
- sono sempre ready-to-buy, anche a partire da un link su un social network o da una campagna capsule attraverso temporary store digitali,
- ad una partita di calcio prediligono gli highlights del match; non tifano una squadra ma si affezionano al singolo calciatore, di cui seguono la vita sui social,
- ai film e alle serie tv in streaming, prediligono il binge watching di contenuti brevi e immediati.
Come si stanno comportando i brand per coinvolgere la Gen Z?
Lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti di settore durante l’ultimo appuntamento di Loyalty Revolution, il podcast realizzato da Advice Group in collaborazione con TedxTorino che favorisce il confronto sui nuovi perimetri della loyalty, coinvolgendo professionisti e responsabili marketing cross-industria.
I Loyalty Heroes che hanno preso parte all’ultimo Loyalty Revolution, hanno condiviso interessanti spunti di riflessione dai quali emerge la direzione che le aziende stanno prendendo per relazionarsi con la Generazione Z e le strategie che stanno implementando per catturare la loro attenzione, con l’obiettivo di fidelizzarli nel tempo.
Una cosa è certa: content is king. E genera loyalty.
Offrire contenuti di valore è diventato ormai essenziale per ogni brand perché è il contenuto che guida la relazione con l’utente e permette di posizionarsi sul mercato rispetto ai concorrenti. Le aziende possono veicolare, tramite i propri canali, contenuti che trattino argomenti anche lontani dal proprio core business, ma che siano:
- coerenti con il tone of voice del brand,
- in linea con la propria value proposition,
- interessanti per il target di riferimento
- generatori di un’azione valoriale da parte del pubblico
La coerenza aiuta a creare fiducia e a mantenere il brand al centro dell'attenzione degli utenti. Per creare contenuti valoriali e che abbiano un impatto reale sulla relazione tra brand e persone, è essenziale partire dalla raccolta e dalla lettura dei dati comportamentali degli utenti e dall’ascolto attivo delle loro necessità.
La creazione di contenuti è un processo circolare: la capacità di ascoltare il proprio pubblico offre continui stimoli per suggerire dei contenuti in linea con le aspettative delle persone che li fruiranno. In un’ottica di continuous engagement, infatti, il contenuto porta con sé specifici stimoli di attivazione dell’utente, quiz, survey, che aiutano un brand ad acquisire informazioni sul proprio target e a restituire valore alle persone.
Una loyalty data driven anche per la GenZ quindi. In 8 secondi vuoi certamente vedere solo contenuti davvero rilevanti per te.
Questo risultato si raggiunge solo lavorando data driven, offrendo quindi alle persone uno spazio dove trovare contenuti personalizzati che permetta al brand di costruire una relazione basata sullo scambio di valore reciproco.